Hikmet e la bambina che non sopravvisse a Hiroshima
Le parole tradotte di Nazim Hikmet scuotono la coscienza umana. La voce che egli lascia parlare nella sua poesia sarebbe oggi quella di una donna di circa 77 anni, che ha ancora bisogno di dire qualcosa. Non mi sono avventurata in nessuna traduzione, non avendo accesso al testo originale del poeta turco, di conseguenza mi avvalgo di traduzioni di altri trovate sul web, non curandomi di eventuali discrepanze linguistiche.
70 anni fa l’Uomo ha dimostrato di essere in grado di provocare una distruzione massiccia. Non occorre aggiungere altro.
Hikmet and the child who didn’t survived Hiroshima
Nazim Hikmet’s translated words shakes human conscience. The speaking voice in his poem belongs to a woman that today would be about 77 years old, if she was still alive. She still has something to say. I didn’t attempt any translation here, having no access to the original text by the Turkish poet, therefore, I had to rely on some translated versions of the poem that I found on the web and I was not much concerned about any language discrepancies.
70 years ago Men proved themselves capable of mass distruction. There’s no more to say.
Hikmet e a menina que não sobreviveu à Hiroshima
As palavras traduzida de Hikmet abalam a consciência humana. A voz que fala através do seu poema seria hoje a de uma mulher de cerca de 77 anos de idade. Ela ainda precisa de dizer algo. Não tentei nenhuma tarefa de tradução aqui, pois não tenho acesso directo ao texto original, portanto apenas tirei algumas versões, já traduzidas por alguém, que encontrei disposiveis na internet e não dei muita importância às eventuais discrepâncias linguísticas.
Há 70 anos o Homen demostrou ser capaz de fazer destruição maciça. Não é preciso dizer mais nada.
6 responses to “Hiroshima 1945-2015”
Hikmet, da quanto non lo leggevo. Soprattutto le sue poesie politiche: adesso in libreria si trovano solo i suoi versi d’amore. Un’altra di quelle perfide operazioni dell’editoria italiana: far dimenticare un autore o farne ricordare solo le parti non “scomode”. Ma oggi il tempo, si sa, è un eterno presente.
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Secondo il mio punto di vista: le questioni politiche e sociali smuovono il cervello (tutto), le questioni d’amore smuovono quella parte del cervello a cui spesso ci si riferisce come “cuore”. Certo, le prime sono molto più scomode.
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Non conosco questo poeta turco, come molti altri meritevoli di essere letti.
70 anni fa un olocausto incredibile che chiuse un periodo e ne aprì un altroancora più tenebroso.
Le parole della poesia sferzavo gli animi, anche se molti fingono di non sentire.
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a me piace molto Hikmet, un poeta della Resistenza, mi spiace io non possa accedere direttamente ai suoi testi originali, visto l’ostacolo del turco. grazie per la visita.
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Un poeta, che non conoscevo ma molto valido
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Eu tambem…..
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