La religione del mio tempo (Pier Paolo Pasolini, 1961)
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
Disquisizioni sulla lingua italiana prima del World Wide Web.
Pier Paolo Pasolini (1922-1975)
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci, già, era da tanto che non leggevo questi versi. Incosciente, cattolica, piccola piccola Italia: oggi ancora di più di mezzo secolo fa. Oggi sempre più gretta nella politica, nella cultura, nella socialità disgregata, degradata, spazzata via, nei diritti per tutti via via cancellati. Già, non c’è altro da aggiungere.
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